Paola Pieroni

Cosa ti ha spinta a scegliere il Self-Publishing?
Mi sono imbattuta nel self-publishing molto prima di immaginare di scrivere un libro. Frequentavo un sito famoso per risolvere problemi informatici (indovinate quale? Aranzulla) e mi ero imbattuta in un articolo in cui raccontava di un suo esperimento di auto-pubblicazione.
Molto tempo dopo, quando mi sono accorta che – ehi… ma la storia che sto scrivendo sta diventando un libro! – quell’articolo mi è tornato in mente. Così ho iniziato ad accarezzare l’idea del self-publishing.
Mi affascinava moltissimo la possibilità di avere il pieno controllo sul mio libro, ed è stato naturale orientarmi verso questa strada anche se ho “sbirciato” le altre vie. Quando il progetto è diventato più concreto, ho mandato il testo a qualche piccola casa editrice, lì mi sono tornate indietro alcune proposte a pagamento ma quando è arrivata la proposta di una pubblicazione non a pagamento ho capito che non era quello che desideravo. Da quel momento in poi non ho avuto più dubbi: volevo partire all’avventura con le mie forze, con i miei errori e le mie possibilità di successo. Ed è così che è iniziato il mio viaggio.

Come ti sei mossa inizialmente?
All’inizio avevo scelto una piattaforma di self-publishing, quando ho ritenuto pronto il file l’ho caricato e dato il mio primo click il 13 gennaio 2013. Ero emozionatissima, piena di aspettative e impaziente di far leggere la mia storia e ricevere i primi riscontri.
Passarono i giorni, ma nessuno comprava il mio ebook. Mi resi conto che c’era qualcosa che non andava: mancava qualche tappa del percorso. A quel punto ho iniziato a osservare la situazione da una prospettiva diversa. Mi sono formata, non solo cercando informazioni online, ma anche confrontandomi con altri autori self e interpellando professionisti del settore.
Alla fine ho tolto il libro dalla prima piattaforma e l’ho ripubblicato, esattamente un mese dopo, il 13 febbraio, su un’altra piattaforma. Questa volta ho affiancato alla pubblicazione una strategia di promozione: pubblicità, presenza sui social, contatti con blogger… Da quel momento, tutto è cambiato.

Quali sono state le prime difficoltà che hai incontrato?
Le primissime difficoltà, come ho raccontato prima, sono state legate al “capire come muoversi”. Ma non solo: creare un prodotto di qualità è stata un’altra sfida. Ad esempio, la prima versione del libro (quella del 13 gennaio 2013) aveva tutti i “sì” affermativi senza accenti! In quei momenti avrei davvero voluto avere qualcuno al mio fianco.

Pensi che affidarti a Self Creation abbia fatto la differenza?
Assolutamente sì, soprattutto nella “seconda vita dei miei mondi fantasy”. Dopo le difficoltà iniziali, ero riuscita ad avviarmi abbastanza bene nel self-publishing. Ma nel 2015 un evento tragico mi ha messo a dura prova, al punto da decidere di ritirare tutto dal mercato e abbandonare la scrittura.
Quando ho deciso di ricominciare, ho trovato un mondo completamente cambiato: il self-publishing, i social, i lettori e persino il mio modo di vedere le cose non erano più gli stessi. I vecchi metodi non funzionavano più. È stato allora che mi sono affidata a Self Creation.
Conoscevo Liliana come autrice self e grafica già dai miei inizi. Nel frattempo, era nato il suo progetto Self Creation, che ha coinciso con la rinascita del mio “Terre di Arret” (esattamente 9 anni dopo). Nuove copertine, nuovi approcci, supporto costante, e una visione grafica rinnovata… Sì, Self Creation ha fatto la differenza.

La fase più difficile che hai affrontato nel percorso di pubblicazione?
Oltre alle difficoltà che ho già descritto – l’inizio e il reinserimento dopo anni di stop – nella fase di rinascita la sfida più grande è stata emergere con la mia vera voce. Un cambiamento significativo, avvenuto dopo aver scelto Self Creation, è stato il passaggio dallo pseudonimo al mio nome reale. Non è stata una proposta, ma una naturale conseguenza del lavoro svolto insieme. Sto ancora lavorando per far emergere completamente la mia voce, e Self Creation continua a essere al mio fianco.

A livello personale, l’esperienza vissuta, il lavoro svolto per arrivare alla pubblicazione, cosa ti ha dato a livello di emozioni, crescita personale?
Vedere un’idea grezza trasformarsi in una storia, poi in una bozza, e infine in un libro completo è un’esperienza che non ha prezzo. Il self-publishing è una strada in salita, piena di ostacoli, momenti no e lacrime versate su pagine di carta. Ma è anche ricca di soddisfazioni. Ogni piccolo traguardo è il risultato di un grande lavoro fisico, mentale ed emotivo.
E quanto si cresce! Non solo nelle competenze, ma anche nella conoscenza di se stessi: si affrontano paure e blocchi, ma si scoprono anche abilità e talenti. È un percorso che ti legge dentro, fino all’Anima.

Che consiglio daresti a chi sta valutando la possibilità di scegliere il Self-Publishing?
Il self-publishing non è per tutti. Non è solo una scelta coraggiosa, ma è e deve essere consapevole. Non deve mai essere visto come un ripiego, ma come un’attività professionale a tutti gli effetti: si diventa imprenditori di se stessi.
Quindi, informatevi bene su pro e contro, e sulle differenze tra pubblicazione tradizionale e self-publishing. Create una rete di relazioni sane e affidatevi a professionisti capaci, con cui poter lavorare fianco a fianco.