Il Self-Publishing al Salone del Libro. Un anno dopo…

Quest’anno non sono riuscita a fermarmi molto al Salone, soprattutto rispetto alla scorsa edizione dove ho partecipato a tutti gli incontri inerenti il Self-Publishing, ma ovviamente sono andata a curiosare nell’area Self, per vedere quali cambiamenti fossero stati apportati.

Se hai letto il mio articolo relativo all’edizione 2022, sai che l’impressione avuta non era stata delle migliori. Diciamo che la gioia verso il Salone che finalmente apriva i battenti in via ufficiale ai Self-Publisher, era evaporata di fronte a quello che avevo definito il recinto dei cavalli. Ebbene sì, l’esposizione dello scorso anno lasciava molto a desiderare: pochi autori presenti che si confondevano con gli addetti (che sapevano poco o niente dei libri in vendita), tavoli bianchi con sopra piccole pile di libri posti in un’area circondata da transenne.

Ecco, lì erano venuti meno il contatto tra autore e lettore, il calore e la vicinanza che logisticamente uno stand impostato in quel modo non può offrire.

Quest'anno invece com'era l'area self?

Si sono candidati circa in 700, ma solo 160 autori sono stati selezionati. Sì, hai capito bene, selezionati. Perché come ben sai, chiunque può auto-pubblicarsi attraverso i canali offerti dalla rete, ma in pochi curano come si deve ciò che stanno offrendo ai lettori. Quindi direi che una bella scrematura era d’obbligo.

Anche quest’anno è stato chiesto agli autori selezionati di pagare una somma impossibile da riguadagnare con le vendite (€ 350), perché ovviamente lo spazio d’esposizione e l’organizzazione che c’è dietro hanno un costo, ma… questo investimento sarà valso la pena?

Assolutamente sì!

A partire dall’esposizione, ritengo siano stati fatti dei notevoli passi avanti. Niente più transenne, molti più autori presenti, aree suddivise per genere in maniera chiara. Sono passata più volte a buttare un occhio e devo dire che c’era sempre fermento. E poi, ho saputo che anche dal punto di vista vendite le cose sono andate piuttosto bene.

Ciò che ho apprezzato maggiormente è stato il desiderio da parte dell’organizzazione, di cui cito Sara Speciani (Argentovivo) e Gabriele Dolzadelli (in qualità di consulente), di offrire agli autori selezionati qualcosa in più oltre alla possibilità di essere presenti in fiera. Infatti, e qui entro in gioco anche io, sono stati organizzati per loro dei corsi formativi incentrati sulla promozione, tre corsi che sommati fra loro avrebbero un costo ben più elevato di € 350.

Mi dispiace per la qualità delle immagini, ma ti assicuro che c’era sempre molta gente e riuscire a fare degli scatti decenti ricevendo continue gomitate era un’impresa impossibile.

In definitiva posso dirti che sono felice dei miglioramenti che ho riscontrato e sono certa che il prossimo anno andrà ancora meglio. La voglia di fare ancora di più si è percepita.

Bene, ora non mi resta che prepararmi a dovere per il corso che dovrò tenere in compagnia di questi 160 autori (ve ne parlerò meglio una volta terminato 😊).

Qui sotto ti lascio il rimando a un articolo de Il Fatto Quotidiano e a quello alla videointervista rilasciata da Sara Speciani a La Repubblica.

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