Mi capita molto spesso, soprattutto quando sono alle prese con l’impaginazione, che gli autori mi chiedano: “Ma posso inserire questa citazione?“
La domanda ovviamente è dettata dalla paura di incorrere in qualche querela per violazione di copyright, e direi che è una paura più che legittima.
Ed ecco che ho quindi pensato di scrivere questo breve articoletto per fare un po’ di chiarezza.
Cos'è il diritto di corta citazione?
Il diritto di corta citazione altro non è che il diritto, appunto, di riprodurre brevemente un passo appartenente a un’opera altrui.
Qui di seguito vi riporto le fonti legislative a cui fare riferimento:
Legge sul Diritto d’Autore (L. 22 aprile 1941, n. 633).
Art. 70 Comma 1
“Il riassunto, la citazione o la riproduzione di brani o di parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi se effettuati per uso di critica o di discussione, nei limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera; se effettuati a fini di insegnamento o di ricerca scientifica l’utilizzo deve inoltre avvenire per finalità illustrative e per fini non commerciali.”
Art. 70 Comma 3
“Il riassunto, la citazione o la riproduzione debbono essere sempre accompagnati dalla menzione del titolo dell’opera, dei nomi dell’autore, dell’editore e, se si tratti di traduzione, del traduttore, qualora tali indicazioni figurino sull’opera riprodotta.”
Convenzione di Berna per la protezione delle opere letterarie e artistiche.
L’Italia ha recepito la Convenzione di Berna nel proprio ordinamento con la legge 20 giugno 1978 n. 399.
Art. 10 Conv. Berna Comma 1
“Sono lecite le citazioni tratte da un’opera già resa lecitamente accessibile al pubblico, nonché le citazioni di articoli di giornali e riviste periodiche nella forma di rassegne di stampe, a condizione che dette citazioni siano fatte conformemente ai buoni usi e nella misura giustificata dallo scopo.”
Art. 10 Conv. Berna Comma 3
“Le citazioni e utilizzazioni contemplate negli alinea precedenti dovranno menzionare la fonte e, se vi compare, il nome dell’autore.”
In parole comprensibili...
Non so voi, ma io non sono amante del legalese. Complica sempre le cose per nulla…
Ad ogni modo, per farla più semplice, possiamo inserire nel nostro testo un breve passo di una canzone, di una poesia o di un’altra opera, purché sia solo un assaggio. Se dovessimo riportare una parte più corposa o addirittura l’intera opera, questo provocherebbe un danno economico a chi possiedi i diritti, come cita appunto il comma 1 dell’articolo 70.
E se ti stai chiedendo quanto breve deve essere la citazione, be’, direi che bisogna fare attenzione alla proporzione.
Più corto è il testo originale e più dovrà essere breve la citazione.
Inoltre, la citazione non può essere fatta a fini commerciali. E qui non si fa riferimento al tuo libro che poi verrà venduto, perché di certo non verrà acquistato per quella citazione, ma a magliette, tazze e altri prodotti di merchandising che riportano quella citazione.
Ultimo dettaglio da sapere, forse il più importante, è il come deve essere fatta la citazione. Infatti non è sufficiente scrivere la frase virgolettata e nemmeno limitarsi a citare l’autore. La legge stabilisce che bisogna riportare titolo dell’opera, nome dell’autore, dell’editore e, in caso di traduzione, anche del traduttore.
Concludo aggiungendo la postilla dei diritti patrimoniali nel caso in cui l’autore dell’opera sia deceduto da oltre 70 anni, caso in cui è possibile citare liberamente.