Eleonor B. Alexander

Cosa ti ha spinta a scegliere il Self-Publishing?
L’incontro casuale con Liliana. All’epoca avevo scritto il mio primo romanzo, e non consideravo altro obiettivo se non quello di trovare una casa editrice che credesse in me. Liliana mi ha aperto gli occhi su una nuova possibilità, quella del Self-Publishing, che non avevo mai preso in considerazione.

Come ti sei mossa inizialmente?
Mi sono affidata. Non potrei dire altro. Ero completamente inerme di fronte al mondo delle pubblicazioni, e mi sono lasciata prendere per mano da Liliana, che ha mostrato da subito competenza ed empatia.

Quali sono state le prime difficoltà che hai incontrato?
Districarmi in un ambiente che può essere ostile se non si sa come muoversi. E io non lo sapevo. Probabilmente non lo so ancora adesso.

Pensi che affidarti a Self Creation abbia fatto la differenza?
Ha sicuramente fatto la differenza. In una improvvisa epifania ho capito che non basta saper scrivere. Quel fuoco che senti bruciare dentro può spegnersi se non trovi il modo di alimentarlo, di far arrivare il suo calore a scaldare la pelle di qualcun altro. Self Creation è stato per me il vento che ha soffiato su quella fiamma.

La fase più difficile che hai affrontato nel percorso di pubblicazione?
Lo dico e ribadisco di continuo. La fase più ostica, che mi svuota da ogni energia e mi provoca una perenne ruga di preoccupazione, è quella del post pubblicazione. Il marketing e la promozione del romanzo, per una poco avvezza ai social come me, sono un drago da cavalcare.

A livello personale, l’esperienza vissuta, il lavoro svolto per arrivare alla pubblicazione, cosa ti ha dato a livello di emozioni, crescita personale?
Mi ha regalato il primo sorriso che mi sono mai concessa nei confronti di me stessa. Mi sono metaforicamente data una pacca sulla spalla e mi sono detta “brava”. Ho affrontato la difficoltà di dipanare in un romanzo il groviglio delle mie emozioni, ho superato i momenti di sconforto quando ho dovuto usare programmi sul computer di cui non avevo mai sentito parlare, non ho indietreggiato quando mi sono sentita troppo vecchia per intraprendere una nuova strada, per misurarmi con autori giovani e grintosi, per navigare nel cyberspazio come un’esploratrice dispersa.

Che consiglio daresti a chi sta valutando la possibilità di scegliere il Self-Publishing?
Di concedersi quella possibilità. Perché il Self-Publishing non è una scelta di ripiego rispetto alla pubblicazione con una casa editrice, né tantomeno un paradiso che assicura agli autori facile gloria e sicuri guadagni. È un modo diverso per cercare di arrivare a quello che tutti noi scrittori sogniamo: che i lettori si perdano incantati tra le parole che abbiamo scritto. Il Self-Publishing richiede impegno costante, inventiva e capacità di ignorare il pregiudizio proseguendo per la propria strada. Auto-pubblicarsi significa fare tutto ciò che è in nostro potere per offrire un prodotto che sia il migliore possibile. Non è una strada facile, e persone come Liliana possono essere determinanti quando il cammino si fa difficile. Self Creation può fare da scudo durante il processo di pubblicazione, può limitare le nostre cadute e offrire indicazioni quando ci sentiamo persi. Il Self-Publishing è un percorso alternativo che possiamo concederci mentre sogniamo il nostro sogno, e ci spingiamo più avanti per poterlo toccare.