Molti autori scelgono il Self-Publishing dopo essere stati scartati da una Casa Editrice, inutile negarlo. Il Self-Publishing non è per tutti la prima scelta.
Ma questi manoscritti che vengono scartati saranno da buttare al macero, come inevitabilmente pensano gli autori che li hanno scritti, oppure dietro questo rifiuto ci sono delle motivazioni diverse?
Supponiamo che abbiate seguito per bene tutti i passaggi necessari a inviare un manoscritto nella maniera corretta:
- visionato il catalogo della CE per essere certi che pubblichino il genere in cui rientra il vostro manoscritto
- verificato sul sito della CE che non abbiano sospeso la ricezione di manoscritti
- inviato il manoscritto all’indirizzo giusto, ma soprattutto allegando il materiale richiesto (non tutte le CE vogliono l’intero manoscritto, alcune richiedono solo i primi due capitoli e se non seguirete alla lettera le loro richieste cestineranno la vostro proposta)
- scritto una mail breve, ma completa di tutti i dati necessari, in cui vi esprimete con estrema umiltà ed educazione
Bene, se siete certi di aver effettuato tutti questi passaggi, prima di tutto tenete a mente che non tutte le CE rispondo in caso di esito negativo e che molto probabilmente dovrete avere molta pazienza, perché possono metterci anche più di sei mesi a darvi risposta.
Come interpretiamo il loro no?
Ci sono Case Editrici che, non solo rispondono anche in caso di esito negativo, ma che argomentano brevemente il perché del loro rifiuto. E lì, c’è poco da interpretare.
Se però non ricevete risposta o se la risposta negativa che ricevete consiste in due righe in cui vi viene detto: “Siamo spiacenti ma non siamo interessati a pubblicare la sua opera”, non disperate perché le motivazioni possono essere ben lontane da quelle che pensate voi.
Partiamo dal presupposto che la maggior parte delle Case Editrici ha le idee molto chiare su ciò che desidera pubblicare, in quanto conosce molto bene i gusti dei propri Lettori, sa anticipare le tendenze, oppure ha una confort zone che non vuole lasciare.
Anche per questo molte CE si rivolgono agli Agenti letterari, perché fanno sapere loro direttamente quali caratteristiche deve avere il libro che intendono inserire nella programmazione delle uscite, puntando dritti all’obiettivo ed evitando così di dover far passare centinaia di manoscritti alla ricerca del Santo Graal.
Quindi, capite bene che potrebbe essere che il vostro manoscritto non sia stato nemmeno letto.
Ovviamente sto generalizzando, ma è per farvi capire che un loro NO non significa IL TUO LAVORO FA SCHIFO.
Magari, molto semplicemente non era ciò che cercavano in quel momento.
Perciò non abbattetevi se provate a intraprendere l’iter classico delle Case Editrici e la cosa non va. Riprendete in mano il vostro manoscritto, assicuratevi di aver dato il massimo e, se non volete continuare a bussare alle porte delle CE, prendete in considerazione la strada del Self che, ribadisco, non è un piano B, non è l’ultima spiaggia per autori indegni, ma un percorso editoriale ricco di soddisfazioni e grandi opportunità.
Va da sé, e qui mi riferisco a chi considera i libri Self scarti o poco più, che ciò che ho scritto dovrebbe far capire che i libri che vengono pubblicati attraverso il Self-Publishing a seguito del rifiuto di una CE, sono il più delle volte piccole perle che non hanno trovato la collana giusta sulla quale infilarsi.
Non rinunciate alla vostra passione per la scrittura. Coltivatela e trovate il modo giusto per farla sbocciare!
Al prossimo articolo!