Livia Pessina

Livia Pessina (1973) vive in provincia di Milano dove si è laureata in Lettere moderne e dove ha insegnato in alcuni istituti superiori.
Investe il suo tempo libero nel volontariato e nella scrittura, due attività che le danno grande soddisfazione.
Nel 2020 è uscito il suo romanzo d’esordio “L’Arborea”, un Fantasy YA, pubblicato dalla Casa Editrice Porto Seguro.
Nel 2022 ha deciso di lanciarsi nel self-publishing con il supporto di Liliana Marchesi e il suo progetto Self Creation pubblicando nel 2023 “Evanescent” e nel 2024 “Renaissance”.

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La sua esperienza con il Self-Publishing

Cosa ti ha spinta a scegliere il Self-Publishing?
Il percorso che mi ha fatta afferire al Self Publishing deriva dalla brutta e insoddisfacente esperienza con le Case Editrici. Non ho scelto il Self-Publishing come ripiego, avevo chi avrebbe pubblicato ancora i miei scritti. La scelta è stata oculata e ben meditata ed è stata quasi una liberazione dalle catene, dai vincoli e dal rapporto completamente svantaggioso, sia a livello economico che di tutela e cura, che mi avevano offerto alcune Case Editrici, e non mi riferisco solo a quelle minori.

Come ti sei mossa inizialmente?
Inizialmente non sapevo che cosa fare e ho provato ad auto pubblicarmi su Amazon. Ho avuto grandi soddisfazioni, ma mi mancava qualcosa e soprattutto non ero in grado di curare ogni aspetto da sola.

Quali sono state le prime difficoltà che hai incontrato?
Prime difficoltà dovute all’inesperienza sono certamente state il provvedere a tutti quegli aspetti secondari alla scrittura, ma assolutamente importantissimi e necessari per l’autopubblicazione. Creare una copertina d’impatto per il libro, provvedere all’impaginazione e alla conversione nel formato digitale, prevedere una campagna pubblicitaria. Da qui, girovagando fra i miei contatti “librosi” ho scoperto che un’autrice che io seguivo da un po’ e che già stimavo grandemente per bravura e professionalità, offriva di aggregarsi al Progetto Fata Madrina, cioè quello che in nuce sarebbe diventato l’odierna Self Creation.

Pensi che affidarti a Self Creation abbia fatto la differenza?
Affidarmi a Self Creation non solo ha fatto la differenza, aiutandomi e sgravandomi da tutti quegli aspetti che non sapevo curare, ma mi ha insegnato tanto ed è stata, ed è tuttora, un porto sicuro, un faro nella impervia navigazione che è quella della auto pubblicazione e del mondo dell’editoria in generale.

La fase più difficile che hai affrontato nel percorso di pubblicazione?
Scrivere, che già non è cosa facile, per assurdo è stato l’aspetto che mi è arrivato come più congeniale, ma creare un efficace e inattaccabile world building, stendere una scaletta di riferimento e creare dei dialoghi che fossero credibili, pubblicizzare in maniera strategica il libro, be’ quella è stata un’impresa che senza l’aiuto e il supporto di Self Creation non sarebbe stata possibile, non con gli stessi effetti e riuscita.

A livello personale, l’esperienza vissuta, il lavoro svolto per arrivare alla pubblicazione, cosa ti ha dato a livello di emozioni, crescita personale?
Il percorso della pubblicazione è allo stesso tempo una nemesi, una legge del contrappasso, e una buona terapia. Tante energie da dedicare, un buon livello di ansia, ma tanta soddisfazione e progressi a livello personale e professionale.

Che consiglio daresti a chi sta valutando la possibilità di scegliere il Self-Publishing?
In questo campo forse i consigli sono troppo personali e basati sulla propria esperienza. Dico solo che IO, non tornerei indietro all’aspetto asettico ricevuto a livello umano pubblicando con case editrici, soprattutto dopo aver assaggiato la libertà del Self-Publishing e il rapporto unico e di fiducia costruito con Self Creation.

Le sue pubblicazioni

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