Il SalTo apre le porte al Self-Publishing

Buongiorno carissime/i 🖤

Appena rientrata dal Salone del Libro di Torino non posso esimermi dallo scrivere questo articolo, molto importante per noi che abbiamo scelto il Self.

Ovviamente non è propriamente vero che quest’anno il Salone ha aperto le porte ai Self-Publisher, perché anche negli anni passati, grazie al supporto di alcuni stand, molti autori indipendenti hanno avuto la possibilità di presenziare con le proprie opere. In questa edizione però, si è dato spazio all’auto pubblicazione anche nel programma eventi.

E poteva la sottoscritta farseli sfuggire?

Direi proprio di no!

Andando per ordine, la mattinata di domenica è iniziata con l’incontro delle 10:30 presso il Centro Congressi, dove Carmen Laterza, David De Angelis e Gabriele Dolzadetti (tutti e tre autori che hanno scelto il Self-Publishing per una o più opere) hanno affrontato il tema de “Il Self-Publishing oggi“.

Carmen, che è una FORTE divulgatrice del tema Self, ha sottolineato ciò che dico ormai da mesi, ovvero che il fenomeno dell’auto pubblicazione, o meglio dell’auto editoria, non si può più ignorare. E a dirlo non siamo noi, ma i numeri rilasciati dall’AIE che riporto qui anche per voi.

Situazione 2020

  • Su 70.000 pubblicazioni cartacee, 10.300 erano Self.
  • Su 52.000 pubblicazioni digitali, 17.300 erano Self.

Quindi, in definitiva, possiamo dire che 1 libro su 7 di quelli che sono stati stampati apparteneva a un autore auto pubblicato, mentre per quanto riguarda il digitale il rapporto era di 1 su 3.

Inoltre, dal 2019, sempre per quanto riguarda il cartaceo, il Self-Publishing ha avuto un incremento del 30%.

Bisogna aggiungere altro?

Nell’incontro successivo delle 12:30 presso la Sala Business, si è parlato di “Primi passi sulla pubblicazione con Amazon Kindle Direct Publishing“.

Andrea Pasino, Product Manager di KDP, e Marta Otero Toledo, anche lei impiegata nel ramo KDP, hanno brevemente illustrato il funzionamento di KDP.

Alle 14:30 invece, sempre nella Sala Business, si è parlato di “Il Self-Publishing nelle librerie fisiche e online” insieme a Sabrina Perrero di Passione Scrittore, un network che permette agli autori di pubblicare la propria opera arrivando anche a vedere le copie impilate in qualche bella libreria, pagando ovviamente, perché nessuna libreria (a meno che non sia gestita da un vostro grande amico) vi cederà mai dello spazio gratuitamente.

Poi, dulcis in fundo, arriviamo all’appuntamento delle 15:30 “Self Publishing, le vie per il successo: 4 diversi approcci all’auto pubblicazione” dove Riccardo Bruni, Stefania Crepaldi, Ava Lohan e Laura Rocca hanno raccontato la propria esperienza nel mondo del Self, lanciando un bellissimo messaggio: ovvero che in Italia, con tanto, ma proprio tanto impegno è possibile vivere di scrittura.

Ma cosa hanno in comune tutti questi incontri?

Ognuna di queste persone, decisamente preparate in materia, ha affermato un altro concetto che porto avanti da un po’, ovvero che Self-Publishing non significa fare da soli, ma essere Editori di se stessi.

E cosa fa un bravo editore?

Cura ogni singolo dettaglio affidandosi, laddove necessario, a dei professionisti.

Quando si ha un progetto, bisogna scegliere accuratamente a chi affidarsi e come e dove investire i propri soldi a beneficio del miglioramento e della crescita.

Quest’anno al Salone sono stati allestiti degli spazi che avrebbero ospitato fino a 150 autori Self (vedete alcuni stand nelle foto appena sopra). Questi spazi sono stati gestiti dal personale del Salone e l’autore poteva anche non essere presente. Personalmente, dopo aver fatto due conti, ho trovato l’importo richiesto eccessivo.

Parliamo di 350 euro + IVA, per esporre i propri libri nelle giornate di domenica e lunedì (quindi nemmeno tutti e 5 i giorni). E non dimentichiamoci dell’investimento necessario per inviare al Salone le 30 copie richieste e la relativa spedizione (l’invenduto però te lo rispedivano a loro spese, che carini).

Supponiamo che le nostre 30 copie ci costino a prezzo di stampa all’incirca 150 euro, se sommiamo il tutto arriviamo quasi a 600 euro (senza considerare l’eventuale spesa per viaggio, vitto e alloggio per presenziare). Se noi vendessimo il nostro libro a 15 euro a copia, nell’utopica ipotesi di riuscire a venderle tutte queste 30 copie, incasseremmo 450 euro.

Direi che saremmo decisamente in perdita, anche nella previsione più rosea.

Ma forse, il Salone è proprio questo, un investimento a perdere per ottenere visibilità?

Lascio rispondere a voi.

Una cosa però è certa. Prima di arrivare a investire nella visibilità, è bene investire nella progettazione, nella revisione, in una copertina accattivante e ben realizzata, in un’impaginazione che non faccia perdere la vista e che risulti piacevole ai più esigenti, in un prodotto digitale che non mandi in tilt il lettore, in un sito web che possa accogliere i Lettori dando loro tutte le informazioni su di voi e sul vostro libro.

Ecco, quando avrete investito su questo, allora potrete pensare di investire anche sul resto.

Quelli che vi ho brevemente raccontato sono stati solo alcuni degli incontri che si sono tenuti sul Self-Publishing. Purtroppo non mi è stato possibile assistere a tutti.

Ad ogni modo, sono felice che un evento come il Salone del Libro abbia dato spazio a questa realtà in crescita, e sono curiosa di vedere se la cosa si ripeterà il prossimo anno.

Come sempre spero di avervi passato informazioni utili e magari anche qualche spunto di riflessione interessante.

Al prossimo articolo!

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