Ci sono lettori che quando arrivano alla parola FINE chiudono il libro e passano al successivo. Altri lettori, invece, continuano a sfogliare perché sanno che anche nelle ultime pagine può nascondersi qualcosa di interessante.
Io, ad esempio, sono una di quelle lettrici che amano immergersi nei ringraziamenti, per scoprire qualche curiosità in più sulla persona che ha dato vita alla storia che ho appena terminato di leggere.
Ma tu lo sapevi che la sezione finale di un libro, così come quella iniziale, ha un vero e proprio nome?
back matter
Il nome di questa sezione finale è Back matter, che in italiano possiamo tradurre in postfazione, e ha la funzione di arricchire il nostro libro omaggiando il lettore di contenuti extra quali:
- Biografia dell’autore
- Ringraziamenti
- Glossario
- Indice
- Fonti
- Letture consigliate
Ovviamente non esiste una regola ferrea e, come in gran parte delle cose, il buon senso logico aiuta a prendere le decisioni giuste.
Non tutti i libri necessitano di glossario e fonti. Inoltre, a mio avviso, l’indice è cosa buona metterlo se ogni capitolo ha un titoletto, altrimenti l’elenco dei numeretti ce lo possiamo anche risparmiare.
Inserire delle letture consigliate, soprattutto se nostre, può essere una buona strategia di marketing.
Biografia dell’autore e ringraziamenti non possono mancare!
Front matter
Sono partita dal Back matter perché di solito è quello che manda più in confusione, infatti spesso mi scrive qualche autore per chiedermi dove mettere il glossario, ma merita attenzione anche il Font matter.
Il Font matter, ovvero la parte introduttiva del nostro libro, a differenza del Back matter, contiene informazioni oserei dire OBBLIGATORIE, quindi qui c’è poco da usare la logica.
- Occhietto (o mezzo titolo)
- Titolo
- Colophon
- Recensioni “altisonanti”
- Citazione
- Dedica
- Sommario
Spendiamo due paroline su queste parti, molto importanti, partendo dall’occhietto. La denominazione mezzo titolo potrebbe trarti in inganno, perché di fatto si tratta della pagina con il titolo dell’opera. E adesso tu mi chiederai “Ma cosa cambia dal primo punto al secondo?“
Cambia che nell’occhietto ci va solo il titolo, mentre nella pagina del titolo ci va pure il nome dell’autore. Mettere l’occhietto viene visto come un punto aggiuntivo, una nota di lusso. Anche se altri lo vedono come uno spreco di carta 😅 a te la scelta.
Sul Colophon non mi dilungo perché ci ho già scritto un articolo dedicato che puoi trovare qui, ma sappi che si tratta della pagina relativa al copyright, quindi non è fondamentale… di più!
Nel caso qualche personaggio particolare abbia letto il tuo libro in anteprima ed espresso un parere più che favorevole, sei autorizzata/o a dedicargli una paginetta nel Front matter. Per personaggio particolare intendo un giornalista, un autore noto, un esperto di settore. Quindi evitiamo di scrivere il commento di mamma, nonna e zia 😂 per quanto siano anche quelli molto importanti 😉
La citazione non è obbligatoria, ma a me piace tantissimo metterla, soprattutto se particolarmente azzeccata con la storia. Anzi, mi correggo, deve essere azzeccata con la storia, altrimenti cosa la mettiamo a fare?
La dedica non ha bisogno di parole. Un libro senza dedica si potrebbe dire che è un libro senz’anima.
Il sommario, da non confondersi con l’indice (anche se i punti in comune sono molti) è indicato solo per alcune tipologie di testo, di certo non i romanzi.
Introduzione, prologo ed epilogo
Alcuni ritengono che introduzione e prologo siano parte del Front matter, mentre l’epilogo del Back matter, ma io la penso diversamente.
Tutto ciò che riguarda la storia rientra nella parte centrale.
Ecco, ora sai cosa bisogna considerare quando ci si appresta a impaginare. Il come va impaginato… è tutta un’altra storia che magari vedremo in un altro articolo.
E se ti servisse un servizio di impaginazione, ricorda che con il Pacchetto Grafico hai il 3 in 1: impaginazione, conversione in ebook e cover!
Alla prossima 😘