Tutti lo temono, e molti evitano di nominarlo, come se il solo parlarne costituisse il rischio di contrarlo.
No, non sto parlando di un virus, ma di qualcosa di ben peggiore 🤣
il blocco dello scrittore
Vi sedete di fronte al pc e la pagina resta bianca. Trovate mille scuse per non mettervi a scrivere, persino andare alla casa di riposo a trovare una parente che nemmeno sapevate di avere diventa all’improvviso più allettante. Oppure, quel poco che fuoriesce dalla vostra penna vi repelle a tal punto da farvi odiare tutto ciò che avete elaborato fino a quel momento.
Be’, sì, c’è poco da dire… avete contratto il blocco dello scrittore.
Ma come si guarisce?
E se ancora non sono infetto, come lo tengo alla larga?
quali sono le cause
Iniziamo col parlare della prevenzione, perché evitare il blocco dello scrittore è sicuramente più semplice che uscirne una volta che si è immersi fino al collo.
Innanzitutto cerchiamo di capire quali sono le cause che innescano questa terribile sciagura.
Lo sappiamo, noi scrittori facciamo una gran fatica sia a farci comprendere da chi ci sta intorno, sia a trovare il tempo da dedicare alla nostra passione (che dovete imparare a vedere come un lavoro), e questo è indubbiamente frustrante. E solitamente gli amici prediletti della frustrazione sono ansia e stress, due grandi sostenitore del blocco dello scrittore.
Un altro fattore, più subdolo perché non sempre riusciamo a percepirlo chiaramente (gli piace nascondersi nelle pieghe del nostro stomaco) è la paura del fallimento. Quando teniamo particolarmente a qualcosa, è normale essere terrorizzati all’idea che possa andare tutto a scatafascio, ma dobbiamo imparare a farci i conti. La possibilità di fallire fa parte del pacchetto, ma noi dobbiamo imparare ad affrontarla, anzi, dobbiamo imparare a sfruttarla come stimolo ulteriore a dare ancora di più.
E se abbiamo paura di fallire, la parte più insicura di noi metterà sul tavolo la sua carta vincente… l’eccessiva autocritica. Questa maledetta distorcerà la vostra percezione e farà in modo che vediate tutto nero, come se le parole si fossero diluite in un’unica macchia di inchiostro incomprensibile.
A seguire, l’ispirazione inizierà a venire meno e ad appassire come una pianta a cui vi siete scordati di innaffiare. E con lei anche la motivazione a portare avanti il vostro progetto.
Altro motivo che potrebbe farvi desistere dal proseguire la stesura, molto diffuso ma il più semplice a cui porre rimedio, è la mancanza di una struttura e di un piano di lavoro.
prevenire è meglio che curare
Abbiamo visto le principali cause che, come avrete notato, sono una sorta di cascata. Possono arrivare tutte insieme, ma il più delle volte si tratta di un effetto domino. Effetto domino che potete evitare di innescare mettendo in pratica delle buone abitudini e dei piccoli accorgimenti.
Partiamo dalla fine, che come vi dicevo è la causa più semplice a cui porre rimedio.
Se in cuor vostro sentite di non avere per le mani una struttura chiara e forte, o se percepite in maniera confusionaria il modo in cui vi siete impostati il lavoro, chiedete aiuto. In questo caso la figura del Writer Coach è ciò che fa al caso vostro, perché non solo vi darà una mano a definire la struttura del libro affinché possa sostenere una trama credibile, ma vi aiuterà anche a mettere ordine nelle idee e a predisporre il lavoro.
L’ispirazione, invece, è una vena magica che va alimentata di esperienze, quindi anche se a noi scrittori piace tanto chiuderci all’interno della nostra bolla, non dobbiamo dimenticarti di uscire e vivere, per assorbire emozioni, per prendere appunti, e per lasciarci ispirare da ciò che ci circonda.
Sull’autocritica possono venire in nostro soccorso dei Beta Readers, ma attenzione a sceglierli bene, perché altrimenti al posto di rappresentare una soluzione diventeranno il problema. No amici e parenti, no scrittori che non conoscete profondamente (perché potrebbero subentrare delle stupide invidie), no il primo che passa.
Per quanto riguarda la paura del fallimento… be’, sicuramente se avrete curato i punti precedenti il livello di terrore scenderà drasticamente. Muovendo i passi giusti si acquisisce sicurezza e se si ha la fortuna di essere seguiti da un bravo Writer Coach, il suo supporto sarà fondamentale anche su questo punto.
Parlando di tempo, qui vi lascio la mia regola d’oro…
Dedicate al vostro libro almeno 20 minuti tutti i giorni (non accampate scuse, 20 minuti per fantasticare sul vostro romanzo li trovare, al bagno, prima di dormire, mentre cucinate o stirate). E non mi riferisco solo all’atto di scrivere, ma anche alla progettazione, alla caratterizzazione dei personaggi, alle ricerche, insomma a tutto ciò che lo riguarda. In questo modo resterete agganciati alla storia e non vi sarà difficile riprendere il filo del discorso quando tornerete a battere le dita sui tasti. Inoltre, anche questo consiglio è molto importante, non mettetevi mai davanti al pc se non avete ben chiara la scena che andrete a scrivere. Perderete solo tempo e il pessimo risultato alimenterà la frustrazione che innescherà l’effetto domino.
Alla fine molti pensano di dover dedicare mezze giornate alla scrittura per veder avanzare la storia, ma vi garantisco che anche solo un’oretta e mezza (magari spezzata in quei 20 minuti al giorno) sarà per voi più produttiva di una giornata intera davanti al pc.
e se ci siete già dentro fino al collo
Se siete già affondati nelle sabbie mobili del blocco dello scrittore, ecco alcuni appigli per venirne fuori:
- Non disperatevi
- Spegnete il pc e uscite di casa
- Ascoltate della musica, magari la stessa che ha contribuito a far nascere la storia
- Sfogliate immagini in linea con la trama
- Guardate i vostri film preferiti o rileggete i libri che avete amato di più
- Pensate alla scena più bella del vostro libro e, a costo di saltare in avanti di 15 capitoli, scrivete quella.
- Trovatevi un bravo Writer Coach, che sappia infondervi l’entusiasmo che avete momentaneamente perso
Come sempre mi auguro di esservi stata utile e di non aver impiegato un’ora a scrivere un articolo per nulla 😅
E ovviamente spero non incappiate mai nel blocco dello scrittore.
Un abbraccio,